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Marry me!

Il mio matrimonio è cominciato così, in maniera non proprio tradizionalissima, con degli amici che mi chiedevano: Mari ti vuoi sposare in una festa durante il Salone del Mobile? Certo! Allora ho chiamato Filippo e gli ho chiesto se anche lui mi volesse sposare, alla sua risposta affermativa e sussurrata, era in ufficio, ho dovuto aggiungere: il 16 aprile. Mancavano tre settimane ed è partito il delirio: un circo pazzo che comprendeva anche degli autoscontri in Piazza Affari a Milano, parecchi invitati che non conoscevo, l’incontro rimandato mille volte tra i genitori, più tutte le cose che si devono organizzare per un matrimonio e spesso lo mandano a monte. Ma noi ci eravamo baciati per la prima volta in mezzo al mare, potevamo farcela. E avevamo una quantità spropositata di aiutanti.

Prima di tutto, le fate. Nessuno si preoccupava di chi vestisse la sposa a parte il mio amico Andre che ha detto: devi andare all’Officina delle fate e le fate a tempo magico di fate appunto mi hanno cucito un vestito meraviglioso, retrò, senza spalle e bianco che non so per quale congiunzione astrale mi stava, mi stava bene e mi rendeva felice. Grazie Corinna e Sarah. Le damigelle le avevo pronte e bellissime, Petra e Marià, grazie Stefano e Dri per averle fatte e per tutto il resto. I cuscinetti per gli anelli non li avevo preventivati e allora ho usato dei piccoli sottoteglia da forno e li ho riempiti di fiori che Roberto mio cugino astrofisico mi ha mandato dall’Olanda quella mattina. Grazie ed eccoci qui.

Siamo entrati a Palazzo Reale e c’erano tutti i nostri amici e parenti in ghingheri ad aspettarci, a parte mio nipote Nero che non si è vestito elegante perché non era mica il nostro maggiordomo, ha detto, e secondo me avrebbe voluto sposarlo lui Filippo, che è il suo amico migliore.

Ci ha sposato Carlo, che è invece il mio amico migliore e il primo che ci ha ospitati a casa sua quando dopo una settimana insieme abbiamo deciso di non fare le vacanze separate che avevamo preventivato prima di conoscerci in Sardegna e ci siamo ritrovati a Ruta a finire di innamorarci per bene e, dai, per sempre.

In tutte le foto Filippo ha il rossetto, perché non abbiamo mai smesso di baciarci prima, durante e dopo. Grazie amore mio gigante, e grazie a Maurizio Cattelan super fata madrina che se non ci fossi stato tu le tovaglie non sarebbero state arabescate e noi non avremmo ancora un anello al dito da baciarci ogni mattina

Grazie per tutta la vita ai miei testimoni e migliori amici Paride, di cui conserverò per sempre un sms che dice solo “ti sposi” e l’ha fatto poi diventare incredibilmente vero come solo lui sa fare, e poi Federico, di cui gli svariati messaggi, anche cantati, non sono qui invece riportabili. E grazie a Matteo che ha filmato tutta la gioia e anche e soprattutto la pazzia del giorno per davvero più bello della mia vita, il mio film preferito anche se sotto non ci sono i violini.

Grazie all’altro mio migliore amico Paolone per essermi sempre accanto e pronto a sostenermi con un bacio. E un grazie scritto con i fiori a Disaronno.

Grazie alla musica e ai Monaci del surf che hanno infiammato i cuori e spaccato tutto, compresa la mia cervicale, siete i migliori.

Grazie agli splendidi Shazami che hanno fatto limonare tutti, e grazie comunque alle canzoni d’amore in generale.

Grazie Pietro e Elena per tutto il bene che da sempre ci volete, e grazie infinite per tutto il bere. Un brindisi per voi!

Grazie a Stefano e a Charley e Maurizio , avete reso tutto così assurdo e colorato e fantastico che ci avete fatti felici come bambini.

Grazie al Principe di Savoia e grazie a Rosalba che ci ha letteralmente coperti di fiori e messi sotto ad un arcobaleno di meraviglia, e un grazie enorme che non so nemmeno quantificare a Fabio, che senza di lui sicuro saremmo volati tutti via come palloncini. E grazie da parte mia e di Filippo e con tutto il cuore ai nostri genitori, agli amici, alle famiglie e all’amore, per fortuna che ci siete e che ci avete trovati.

Photo: © Daniele Fragale

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