Cucina
IL PIATTO CHE HA COMMOSSO IL WEB

Al mio papà non far sapere quanto è buono il cacio con le pere

Il mio papà ha gli occhi belli, di quel grigio/azzurro vibrante che ha il mare d’autunno, lunghi lunghi per scrutare meglio l’immensità del creato. Il mio papà ha le mani più gentili che si possano immaginare. Con quelle mani eleganti e affusolate non sa fare quasi nulla di pratico, tranne guidare come un campione di formula 3 (true story), dare carezze al momento giusto e sbucciare la frutta da offrire a chi ama. Quando vedo della frutta, chessò una pera, penso subito a quelle mani dell’amore. Ecco perché questa ricetta è dedicata a lui: Al mio papà non far sapere quanto è buono il cacio con le pere.

 

ingredienti

un rotolo di pasta sfoglia

tre pere sode

burro

limone

gorgonzola

noci

2 o 3 cucchiai di latte

Questa ricetta gira da un qualche tempo in rete, mi ha incuriosito, l’ho provata, reinterpretata e subito adottata. Di una semplicità pazzesca. Inizio srotolando la pasta sfoglia. La taglio a triangoli e la bucherello per bene.

Lavo le pere per bene ma non le sbuccio. D’altronde quello è un lavoro per mani amorevoli. Taglio ciascun frutto a metà avendo cura di conservare il picciolo e scavo appena per levare il torsolo. Spruzzo con succo di limone.

Condisco le pere con burro morbido, sale e pepe. Le rivolto e le vesto con i triangoli di sfoglia schiacciando bene per fare aderire. Spennello con del latte e inforno a 180°. E’ pronto quando la sfoglia è ben dorata, 20/25 minuti circa.

Lascio raffreddare un poco e mi avvicino al gorgonzola in tutta la sua peccaminosa meraviglia, il mio cacio preferito foreva eva. Roba che solo a scriverne perdo il senno.

Sistemo al centro della perina un paio di cucchiai di gorgonzola morbido morbido. Facciamo tre, valà. E guarnisco con noci. Mangio tiepido in tutta la sua bontà, gustandolo morso dopo morso mentre penso agli occhi belli e alle mani gentili del mio papà.

Photo credits: Alessandro Capuzzi / Sette Secondi Circa

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