GENERI DI CONFORTO

Il Risotto di Valburga

Era una femmina fiera e moderna Valburga Bernardini, detta Bubba per via di quel nome un filo eccentrico che un po’ spaventava. Per noi bambine la nonna era risate e carezze ma anche un esempio di emancipazione a cui ispirarsi. Nessuno la poteva comandare, tanto meno suo marito. Nell’armadio teneva una valigia sempre pronta, in caso di maretta l’imbracciava e correva lesta verso la riviera dove svernava fino a tempi migliori. Mentre le altre nonnine si vestivano da brava massaia – crocchia bianca, rosario e grembiule – nonna Bubba indossava la sua personalissima divisa: tailleur pantalone, lunghe collane di oro rosso a più fili e sigaretta montata su un prezioso bocchino intarsiato. Da giovane aveva fatto la modista e quel gusto per l’eleganza non l’aveva mai più abbandonata, nemmeno dopo due guerre, quattro figli, svariati nipoti e molteplici fughe. La nonna cucinava poco ma con stile, solo per cene importanti. Le piaceva tanto ricevere. E’ a lei che dobbiamo il gusto per la festa e per certi risottini che oggi paiono perfino ingenui ma che al tempo di nonna Bubba erano pura avanguardia.

ingredienti

riso

burro

vino bianco

brodo vegetale

lattuga

gorgonzola

parmigiano

nocciole tostate

Si inizia con un soffritto d’antan, tanto burro e una bella cipolla a farsi bionda. Poi il riso a tostare finché canticchia, uno zic di vino bianco e di seguito il brodo caldo, mestolo dopo mestolo.

Nel frattempo lavate e asciugate la lattuga, scegliendo le foglie più tenere e croccantine. Tagliate tutto a listarelle. Il gorgonzola va ridotto a tocchetti. Assaggiarne un po’, meglio se con la foglia di lattuga, è caldamente consigliato. Giusto per preparare la bocca e scaldare il cuore.

Il riso è al dente, spegnete il fuoco e procedete con la sacra mantecatura: prima i formaggi e il burro, qualche colpo di mestolo ben assestato, infine la lattuga.

Servite dentro il cespo di lattuga e cospargete con le nocciole tritate in maniera grossolana. Le scimmiette sullo sfondo sono facoltative ma è così che ci chiamava la nonna e non abbiamo proprio saputo resistere.

Ps. Nocciola, per chi non lo sapesse e voi ovviamente non lo sapete, era il soprannome innamorato con cui il nonno chiamava la sua ragazza dagli occhi color nocciola quando andava a riprendersela al mare. Valburga Nocciola Bubba Bernardini in Passera questa ricetta è dedicata a te.

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