Cucina
GENERI DI CONFORTO
La notte di Natale
Quando ero piccola a casa nostra la notte di Natale arrivavano due ospiti illustri di cui tutti conoscevamo l’aspetto e che però di fatto non aveva mai visto nessuno: Babbo Natale e Gesù bambino, e la parentela tra i due era avvolta da un fitto mistero. Babbo Natale, anziano e con la barba bianca, era forse il nonno del Bambino? E, se si, perché si chiamava invece Babbo? Poi. Babbo Natale era vestito di pelliccia e calzava gli scarponi, mentre il bambino era scalzo e indossava una tunichetta, nel periodo dell’anno in cui la mamma ci metteva sciarpa e cappello anche con il pigiama. Non era chiara la strategia. Forse Gesù bambino era un supereroe che non prendeva la bronchite come noi, forse si spogliava appena entrato in casa e lasciava appeso fuori il piumino. Già, perché il bambino entrava tranquillamente dalla porta, mentre all’altro, l’anziano sovrappeso in pelliccia, toccava entrare passando dal camino con la borsa dei regali per i bambini di tutto il mondo, e io avevo fatto le prove e non me ne facevo una ragione di come potesse riuscirci. Che poi dormivamo tutti il sonno stordente che precede la festa, chi si sarebbe mai accorto se il bambino lo avesse fatto passare dalla porta facendo il palo, per agevolarlo vista l’età. Forse si voleva vendicare del fatto che Babbo non gli avesse nemmeno quell’anno regalato un paio di scarpe, pur essendo il bambino il più buono del mondo come ci avevano insegnato a scuola, e per di più nel giorno del suo compleanno. Ma la cosa che mi risultava più incomprensibile, viste le regole ferree di mia madre riguardo alla cena alle 7, è che mangiassero tranquillamente di notte. La mattina, svegliandoci, ci accorgevamo del loro passaggio: latte e biscotti smangiucchiati sul tavolo, impronte di scarponi per la casa e piedini sulle sedie -Gesù bambino sale coi piedi sulle sedie!- e poi le tracce si perdevano nella neve del giardino e sparivano di colpo lasciando due strisce. Sono volati via con la slitta verso altri bambini! Di tutti i ricordi della mia infanzia questo è sicuramente il più dolce. Ma preferendo io il salato, questa volta altro che latte e biscotti.
ingredienti
uova
bacon
sciroppo d'acero
purè
mozzarella
erba cipollina
pangrattato
bagel
cioccolato
un pancake avanzato
mandarini
quello che volete
Quest’anno che sono grande, so bene che Babbo Natale e Gesù bambino non sono parenti e che le loro impronte erano fatte con amore ma soprattutto con cartoncini e farina, ho deciso comunque di preparargli una colazione da campioni, perché stando in giro tutta la notte quei due hanno bisogno di parecchia energia. Anche di due pezzetti di cioccolato come quando si va a sciare. Le uova con il bacon bello croccante, il pane con i semini, le crocchette facili di patate, erba cipollina e mozzarella.
E Buon Natale a tutti voi, vi auguro che conservi ancora per molto tempo un pizzico della magia che sapevamo vedere da piccoli. La stessa che fa volare le renne.
Photo Credits: Alessandro Capuzzi / Sette Secondi Circa
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